Sembra che ormai la ripresa sia effettiva. Momo va al nido fino alle tre, il MaritoZen lavora full time, io part time e quindi riprendo il pargoletto e passiamo il pomeriggio insieme tra parco giochi, commissioni e attività divertenti.
Uno dei nostri posti preferiti, che credo lo diventerà ancor più quando l'inverno non ci permetterà più lunghi pomeriggi tra scivoli e altalene, è la biblioteca, o alcuni spazi, disseminati per la città, in cui godere di libri messi a disposizione anche di bimbi piccoli e ambienti confortevoli e adatti alla lettura.
Qui a Roma c'è, all'interno di Villa Borghese, la Casina di Raffaello dove, oltre ad organizzare eventi di letture ad alta voce per bambini di tutte le età, è stata allestita una saletta con angoli morbidi e accoglienti dove bimbi e genitori possono prendere i libri a disposizione e sfogliarli liberamente. Anche in alcune biblioteche ci sono servizi simili, adatti anche ai piccolissimi, con libri cartonati o morbidi.
Momo ha sempre avuto contatto con l'oggetto-libro. In casa ce ne sono anche troppi e per lui ne abbiamo comprati e ricevuti in regalo sin dalla sua nascita. Per Momo è normale prendere un libro dal suo scaffale e sedersi a sfogliarlo, così come chiederci di leggere per lui o proporci la sua strampalata ri-lettura (da morire dal ridere!!!). Sono momenti molto intimi e intensi, di forte comunicazione, durante i quali, pian piano che il suo linguaggio si raffina e la sua capacità di esprimersi aumenta, trova tanti spunti per elaborare il suo mondo interiore, raccontare i suoi sentimenti e le sue emozioni. Certo, questo avviene adesso che ha due anni compiuti, e dopo un lungo addestramento molto graduale. Da piccolino, quando non aveva neanche un anno, il libro rappresentava unicamente uno dei tanti oggetti da esplorare, assaggiare, masticare, annusare e ovviamente sbattere per terra e far volare per aria, poi ha iniziato ad appassionarsi ad alcune storie in particolare e a volerle ascoltare a ripetizione, ma molto spesso si trattava di sintesi veramente striminzite perché la sua capacità d'attenzione era molto limitata, oppure di commenti o descrizioni di illustrazioni che lo attraevano. Solo adesso leggiamo davvero storie che hanno un inizio e una fine, con una breve evoluzione, e ci lanciamo in piccole drammatizzazioni, vocine e cambi di rotta.
Ma l'esperienza della biblioteca è un'altra cosa, perché ci dà il gancio per sottolineare dei concetti che in casa a volte passano in secondo piano, come la condivisione delle storie (a volte mi trovo a leggere per lui e si avvicina un altro bimbo con cui interagiamo), il rispetto per oggetti che devono restare integri per essere fruiti anche dagli altri, il rispetto per l'ordine e anche l'approccio con una quantità di libri e quindi di possibilità di lettura e conoscenza al di sopra di quella che potrebbe mai avere a casa.
Insomma, piccoli passi per diventare grande dentro la cosa comune.
C'è qualcosa di simile nella vostra città?
Biblioteca minima di Momo e la sua mamma (alcuni nostri evergreen):
Anais Vaugelade, Una zuppa di sasso
Giusi Quarenghi, Giulia Orecchia, Lupo, lupo, ma ci sei?
Isabel Minhós Martins, P come Papà
Nicoletta Costa, La nuvola Olga fa il bucato
Nicoletta Costa, Giulio coniglio e il topo scomparso
Giorgio Vanetti, Giovanna Mantegazza, Brucoverde
Photo Credits: Friar's Balsam
COMMENTI (4)
Nicoletta Costa è la mia preferita da sempre!
@: infatti noi ne abbiamo millemila altri O.o pero' diciamo che questi due son proprio quelli favoriti da momo.
Qualcuno sa dirmi se a Genova o a Savona c'è qualche biblioteca dove vengano organizzati eventi come quelli sopra descritti,o dove si possa andare con bambini anche piccoli.Grazie
Non so se da noi c'è ma mi informero'...è una bellissima cosa per i bimbi!...io so che ala materna, l'ultimo anno li portano in biblioteca per conoscere la struttura!
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